Friday, May 28, 2010

LAVORARE STANCA di Cesare Pavese

Un po' di poesia non fa mai male...

LAVORARE STANCA di Cesare Pavese
I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in faccia
tra gli steli sottili: la donna gli morde i capelli
e poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.
L'uomo afferra la mano sottile e la morde
e s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.
Mezza l'erba del prato è così scompigliata.
La ragazza, seduta, s'aggiusta i capelli
e non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.

Tutti e due, a un tavolino, si guardano in faccia
nella sera, e i passanti non cessano mai.
Ogni tanto un colore più gaio li distrae.
Ogni tanto lui pensa all'inutile giorno
di riposo, trascorso a inseguire costei,
che è felice di stargli vicina e guardarlo negli occhi.
Se le tocca col piede la gamba, sa bene
che si danno a vicenda uno sguardo sorpreso
e un sorriso, e la donna è felice. Altre donne che passano
non lo guardano in faccia, ma almeno si spogliano
con un uomo stanotte. O che forse ogni donna
ama solo chi perde il suo tempo per nulla.

Tutto il giorno si sono inseguiti e la donna è ancor rossa
alle guance, dal sole. Nel cuore ha per lui gratitudine.
Lei ricorda un baciozzo rabbioso scambiato in un bosco,
interrotto a un rumore di passi, e che ancora la brucia.
Stringe a sè il mazzo verde - raccolto sul sasso
di una grotta - di bel capevenere e volge al compagno
un'occhiata struggente. Lui fissa il groviglio
degli steli nericci tra il verde tremante
e ripensa alla voglia di un altro groviglio,
presentito nel grembo dell'abito chiaro,
che la donna gli ignora. Nemmeno la furia
non gli vale, perché la ragazza, che lo ama, riduce
ogni assalto in un bacio c gli prende le mani.

Ma stanotte, lasciatala, sa dove andrà:
tornerà a casa rotto di schiena e intontito,
ma assaporerà almeno nel corpo saziato
la dolcezza del sonno sul letto deserto.
Solamente, e quest'è la vendetta, s'immaginerà
che quel corpo di donna, che avrà come suo, sia,
senza pudori, in libidine, quello di lei.

Thursday, May 20, 2010

Uno dei piu' importanti e famosi siti del web: Virgilio.it

Virgilio è un portale Internet italiano nato nel 1996 come motore di ricerca e web directory curata manualmente da redattori, per evolversi via via come portale di accesso ai contenuti informativi più disparati, organizzati in canali, e a servizi quali webmail, messaggistica istantanea e chat.

Nel corso del tempo Virgilio ha subito numerosi restyling per seguire l'evoluzione del mezzo e dei suoi utenti, tendendo, nel tempo, alla standardizzazione in in-side portal di contenuti redazionali. Negli anni del boom della New Economy (1999-2001) Virgilio è rimasto impresso nell'immaginario collettivo anche per una fortunata campagna pubblicitaria: un vecchietto con coppola e sigaretta in bocca, accompagnato dal claim "Virgilio, il bello di Internet".

Il portale è di proprietà della società Matrix S.r.l., fondata nel 1995 da Paolo Ainio, Carlo Gualandri e Marco Benatti, che dal 1999 è stata controllata al 66% dal gruppo SEAT Pagine Gialle insieme alla De Agostini, per poi passare nel 2001 sotto il controllo del gruppo Telecom Italia Media e poi nell'agosto 2004 in Telecom Italia.

Fonte: Wikipedia

Thursday, May 13, 2010

Articolo da questo blog sul SEO

Ho trovato questo interessante articolo su questo SEO blog che parla di "Alcuni tool per misurare e migliorare la velocità di caricamento delle nostre pagine e del nostro sito" Sicuramente è una lettura interessante per chi si occupa di SEO e posizionamento sui motori

Oggi parliamo di cinema, e nello specifico di "Lolita"

Lolita è un film, del 1962, di Stanley Kubrick, tratto dall'omonimo romanzo di Vladimir Vladimirovi? Nabokov, autore in prima persona anche della sceneggiatura della pellicola. Il film tratta della storia d'amore tra Lolita (Sue Lyon), una giovane ragazza americana che vive con la madre rimasta vedova, e il professore europeo Humbert Humbert (James Mason), trasferitosi negli Stati Uniti per una serie di conferenze. Il professore, in cerca di un alloggio momentaneo, incontrerà la ragazza e se ne innamorerà a prima vista. Deciderà quindi, per starle vicino, prima di trattenersi oltreoceano, poi di sposare e quindi di progettare di uccidere, per poi desistere poco prima di tentare, la madre della ragazza (Shelley Winters). L'improvvisa morte della donna, travolta da un'auto in corsa, gli consentirà finalmente di rimanere solo con l'amata Lolita. Lei però, sia perché oppressa dalle morbose attenzioni del patrigno, sia perché attratta da Clare Quilty un ambiguo e camaleontico commediografo, interpretato da Peter Sellers, fuggirà dal padre-amante. Questi la rivedrà dopo quattro anni, sposata ad un coetaneo ed al sesto mese di gravidanza. Il film si apre e chiude con la medesima scena: il professore Humbert Humbert che uccide a colpi di revolver Clare Quilty. La storia d'amore, pur non riguardando entrambi, ma solo il professore, è incoraggiata dalla ragazza che si propone in atteggiamenti equivoci istigandolo e sfruttando così la passione del professore verso quel tipo di bellezza immatura ma audace che lui più brama. Lolita è un ritratto di adolescente fortemente drammatico. È intelligente, piena di vita e di talento, ma la sua bellezza la limita essendo lei vista dagli uomini unicamente come oggetto. Il professor Humbert, pur offrendole una vita agiata, perpetuerà, causa la gelosia, nella sua segregazione costringendola a quella vita che la ragazza aveva sempre odiato. Lei così fuggirà cadendo però nelle grinfie di Clare Quilty. Solo alla fine del film si ritroverà una Lolita, forse anche perché sfiorita nella propria bellezza, finalmente serena.

Thursday, May 6, 2010

Ieri sera mi sono goduto questo bel film: "Arancia meccanica"

Tratto dall'omonimo romanzo distopico (che potrebbe tradursi letteralmente Un'arancia ad orologeria) scritto da Anthony Burgess nel 1962, prefigura - appoggiandosi ad uno stile fantascientifico - una società votata ad una esasperata violenza (giovanile, ma non solo) e ad un condizionamento del pensiero. Quando fu distribuita sul circuito cinematografico, all'inizio degli anni Settanta, la pellicola destò scalpore (con una schiera di ammiratori pronti a gridare al capolavoro ma anche con una forte corrente di parere contrario) per il taglio originale e visionario adottato nella narrazione, che faceva ricorso in maniera iperrealistica, ma anche senza indugi speculativi, a scene di violenza.